Natale sfigato

Ma la sfiga non va in vacanza? Causa troppo cibo natalizio e visto che in 3 mesi sono uscito solo 4 volte, la mattina di Natale decido di uscire in bici e farmi una passeggiata fino a Ostia. Un percorso tranquillo con un pochino di salita che è molto comodo per riprendere un po’ di ritmo. La giornata solatìa e fredda è perfetta per una bella pedalata fino al mare, sono ben coperto con il mio vestiario ciclistico invernale e non sento molto freddo. Tutto inizia più o meno bene (a parte la panza cresciuta negli ultimi mesi). Passato l’incrocio tra la Pontina e la Colombo sento il retrotreno un po’ ballerino. Mi fermo e controllo la gomma che è un po’ moscia. La rigonfio e mi rimetto in cammino ma dopo pochi metri ho la stessa sensazione di instabilità. E’ ufficiale: ho bucato. Cominciano a volare i primi impropèri, la perdita di tempo per la bucatura non è mai gradita. Per fortuna mi fermo poco prima del GRA in un punto molto assolato, così almeno il sudore non mi si ghiaccia addosso. Capovolgo la bicicletta, smonto la ruota, tiro fuori la mia camera d’aria di scorta e mi metto al lavoro. Controllo il battistrada e trovo il colpevole: un sassolino microscopico che si è infilato nel copertone producendo un piccolo buchino. Lo rimuovo, rimonto il copertone (durissimo, le ruotine da 1″ sono di cemento armato quando le devi ricalzare sul cerchione) rimonto la ruota sporcandomi come sempre le mani per riposizionare la catena. Una rapida ripulita e via si riparte. Mentre ricomincio a pedalare noto però che capovolgendo la bici, mi si è spaccato il supporto della mia luce anteriore, una Trelock Ls-600, un piccolo faretto con un LED ad alta luminosità da 1W. E’ nata proprio sfigata questa lampada, dotata di caricabatterie, fin dall’inizio questo non ha mai funzionato. Ora anche il supporto è andato, speriamo di poterla ancora utilizzare visto che non costa proprio poco. Ormai la frittata è fatta, almeno cerco di recuperare il tempo perso e provo a mantenere un buon ritmo. Qui però escono fuori i limiti della mia forma fisica e della mountain bike trasformata in bici da strada. Un ciclista da corsa mi si mette in scia, in pianura e in discesa manteniamo lo stesso ritmo, ma al mitico km 17 dove c’è la salita del campeggio, non riesco a stargli dietro un po’ perché le gambe arrivano al limite, un po’ perché non ho un rapporto che mi permette di mantenere una buona andatura in salita. Pazienza, un giorno avrò anche io una bici da strada e soprattutto recupererò la forma. Intanto la sfiga architetta un altro scherzetto, la giornata non è finita. Arrivo ad Ostia e vado a godermi per qualche secondo il mare sulla rotonda. Prendo la mia borraccia per bere e noto che sfilandola anche il cestello che la mantiene si muove un po’ troppo. Chissà quale forza oscura sia riuscita a:

  1. svitare la brugola serrata nel telaio della bici
  2. far uscire la brugola sebbene impedita dalla presenza della borraccia
  3. impedirmi di vedere una brugola svitata quando ho messo la borraccia nel cestello prima di uscire

Alla fine ritorno a casa per fortuna senza altri problemi, speriamo nella prossima uscita.

Torna in alto